Ludopatia: Sintomi, fasi e come uscirne

Con lo sviluppo tecnologico e la presenza di molti più stimoli, sempre più persone stanno cadendo in una condizione di dipendenza patologica: la ludopatia.

In questo articolo cercheremo di approfondire alcuni argomenti su questa condizione, in particolare vedremo come si manifesta la ludopatia e come uscirne.

Ludopatia e gioco d’azzardo

Foto di Pixabay da Pexels

Nella nostra cultura la ludopatia è strettamente connessa al gioco d’azzardo patologico. 

Conviene allora rispondere prima a questa domanda: quando un gioco è considerato d’azzardo?

Secondo la definizione oggi presente nella Treccani un gioco è da considerarsi d’azzardo quando è una “attività ludica in cui ricorre il fine di lucro e nella quale la vincita o la perdita è in prevalenza aleatoria, avendovi l’abilità un’importanza trascurabile”

Da questa definizione emerge che la persona che gioca d’azzardo non può avere controllo sugli esiti del gioco. 

E’ proprio questa mancanza di controllo, paradossalmente, che crea situazioni problematiche che vengono definite di ludopatia o come disturbi da gioco d’azzardo.

La persona affetta da ludopatia infatti non può controllare gli esiti del gioco ma ha la percezione di poter vincere al gioco in ogni singola giocata. 

Ascoltando testimonianze di persone affette da ludopatia si percepisce come vivano in uno stato di tensione emotiva strettamente collegato agli esiti del gioco. 

Quando perdono, come nella maggior parte dei casi, vivono questa perdita con intensa irrequietezza, rabbia, sensazione di sconforto, ecc... 

Quando vincono, come nella minor parte dei casi, le sensazioni sono di soddisfazione e appagamento simili a quelle che otteniamo quando soddisfiamo i nostri bisogni primari. 

Nei casi più gravi anche le vincite vengono vissute con sentimenti contrastanti perchè vengono relazionate a perdite precedenti e quindi la persona torna dentro ad un circolo vizioso che non gli permette di smettere di giocare. 

Non solo gli aspetti emotivi vengono alterati all’interno della ludopatia; allo stesso modo anche il pensiero delle persone è spesso orientato al gioco, causando gravi mancanze nelle altre aree della vita e non permettendo alle persone di vivere stati emotivi piacevoli in situazioni dove prima venivano provate.

Per queste ragioni, permeando gli stati emotivi, fisiologici e i pensieri delle persone affette, la ludopatia è a tutti gli effetti una condizione di dipendenza patologica intensa e molto pericolosa. Per questo motivo è importante rivolgersi a professionisti della salute mentale quando si ha il dubbio di soffrire di questa condizione. 

I sintomi della ludopatia

Foto di cottonbro da Pexels

I sintomi della ludopatia possono presentarsi in questi modi:

  • Bisogno di giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata.

  • Irrequietezza o irritabilità se si riduce o si sospende il giocare.

  • Ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare.

  • Presenza di pensieri persistenti inerenti il gioco (es.: la persona ha pensieri persistenti, rivive passate esperienze di gioco, analizza gli ostacoli e pianifica la prossima giocata, pensa ai modi di ottenere denaro con cui giocare, etc…).

  • La persona gioca quando si sente a disagio (es.: indifeso/a, colpevole, ansioso/a, depresso/a).

  • Dopo aver perso denaro (anche cifre ingenti) spesso torna a giocare per ritentare (”rincorrere” le proprie perdite).

  • Menzogne per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco.

  • Compromissione delle relazioni significative, problemi sul lavoro o con lo studio a causa del gioco.

  • Richieste agli altri per procurarsi il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie causate dal gioco.

La ludopatia è inoltre associata a altre condizioni di disagio mentale come depressione, ansia, altre dipendenze ecc...

In alcuni casi emerge come sintomo di queste condizioni, in altre è essa stessa la causa degli altri disagi.

Le 2 fasi della ludopatia

Foto di cottonbro da Pexels

Le fasi della ludopatia sono principalmente due: una fase pre-dipendenza o ricreativa, e la vera e propria fase di dipendenza.

  • Fase ricreativa: Nella fase ricreativa la persona arriva in contatto col gioco d’azzardo per curiosità o per esperire sensazioni positive che possano intrattenerla distogliendo la sua attenzione da stati emotivi o pensieri spiacevoli.

Questi effetti positivi di sollievo o distrazione sono quelli che, agendo da rinforzo in fase iniziale, spingono le persone all’interno della condizione ludopatica vera e propria.

  • Fase di dipendenza: Ciò che succede, per passare da una fase all’altra della ludopatia, è, in genere, che la persona associa significati più ampi alle sue esperienze di vincita o di perdita al gioco creando il terreno fertile per lo sviluppo di un disturbo che diventa fuori controllo e ingiustificato rispetto a quelle che erano le motivazioni iniziali: svago e intrattenimento diventano cosi sensazioni di rivalsa per le perdite ottenute, fantasie di vincita, percezione di poter vincere grazie alle proprie abilità (falso!) e tanti altri processi mentali che fanno si che la vita della persona ruoti attorno al gioco.

Come uscire dalla ludopatia

Foto di SHVETS da Pexels

Esistono numerose evidenze e testimonianze di come i trattamenti per la ludopatia stiano diventando sempre più efficaci e precisi. 

Come per le altre dipendenze, il trattamento maggiormente consigliato è quello psicologico o psicoterapeutico. 

In un altro articolo del nostro blog è possibile comprendere Perchè rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta

Se senti di aver bisogno di un aiuto psicologico per questa condizione scrivi a Psicodigitale, il nostro team di psicologi è pronto per te! 

E’ consigliato rivolgersi a psicologi e psicoterapeuti anche solo se si teme di stare sviluppando questa patologia, in modo da favorire un recupero facilitato dal non essere ancora caduti nelle diverse conseguenze della ludopatia. 

Esistono anche trattamenti farmacologici, simili a quelli usati per altre dipendenze, ma spesso sono integrati col lavoro psicoterapeutico poichè è necessario lavorare sulla soggettività della persona oltre che sui sintomi. 

Nei casi di urgenza maggiore è consigliato rivolgersi a servizi sanitari nazionali come il Servizio per le dipendenze patologiche (SERT). 

Uscire da soli dalla ludopatia non è per tanto sconsigliabile non solo perchè è molto difficile ma anche perchè, come detto, la ludopatia può essere associata a svariate condizioni di vita della persona che possono essere difficili da rintracciare in modo onesto senza l’aiuto di un professionista. 

Esistono diverse testimonianze di persone che sono permeate del classico pensiero delle dipendenze: “Posso smettere quando voglio”

Questo pensiero non fa altro che tenere in vita la dipendenza stessa. 

Se ti è piaciuto questo articolo, guarda anche “Ludopatia: cause, conseguenze e a chi rivolgersi

Dott. Jacopo Clerici

Sono il dottor Jacopo Clerici, sono uno psicologo clinico abilitato e iscritto all’albo degli psicologi dell’Emilia-Romagna.

Il percorso con me è concentrato inizialmente sulla consapevolezza di se stessi e del proprio modo di stare con gli altri e negli ambienti che viviamo. Lavoreremo su questa consapevolezza osservando diversi episodi e aree della vita, ponendo sempre molto accento alle relazioni significative del presente, e, in seguito, del passato. Una volta ottenuta la migliore consapevolezza di se stessi lavoreremo insieme per riuscire a esprimere la miglior versione della tua persona.

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