Perché rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta
Non è sempre facile capire quando rivolgersi ad un professionista della terapia.
A volte si può rimanere bloccati da alcune paure legate agli incogiti di inizare un percorso di questo tipo:
“Sarà in grado di aiutarmi? Il mio problema è abbastanza “grave”? E se mi facesse sentire peggio?”
Questi sono dubbi più che leciti.
Per questo, cerchiamo di rispondere ad alcune delle domande che come psicologi.
Differenze tra psicologo e lo psicoterapeuta
No, psicologo e psicoterapeuta non sono la stessa cosa.
Ci sono diverse differenze tra le due professioni.
La prima differenza riguarda il percorso accademico: mentre lo psicologo, per raggiungere l’abilitazione, ha dovuto completare il ciclo di laurea quinquennale in aggiunta al tirocinio professionalizzante, lo psicoterapeuta (che ricordiamo essere un professionista laureato in psicologia o in medicina) ha continuato la formazione con un ulteriore ciclo quadriennale presso una scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR.
Vien da sé che l’ulteriore qualifica raggiunta permette allo psicoterapeuta di avere un ventaglio di strumenti e conoscenze aggiuntivi al proprio bagaglio teorico-clinico.
Una seconda differenza riguarda il tipo di trattamento e la durata dello stesso.
Mentre lo psicologo si avvale del colloquio psicologico come principale strumento di lavoro, dei test psicodiagnostici e circoscrive il suo trattamento in un campo più orientativo che terapeutico, lo psicoterapeuta invece è l’unica figura – assieme allo psichiatra – a poter trattare i disturbi psicopatologici mediante le tecniche terapeutiche apprese nella loro formazione.
La psicoterapia aiuta davvero
In Italia c’è ancora un molto scetticismo nei confronti delle figure del campo psicologia.
Mentre nel resto dell’Europa, ma anche in altri Paesi occidentali – specialmente le Americhe del Nord e del Sud – lo psicologo è una figura ormai talmente inserita nella quotidianità della vita che dubitare della sua efficacia farebbe sorridere chiunque.
Ci sono ad oggi numerose prove scientifiche sulla validità della psicoterapia su più fronti: dalla semplice crescita personale, alla cura dei disturbi più invalidanti fino a raggiungere il sostegno nelle più grosse aziende lavorative e multinazionali.
Ad esempio, per una grande azienda americana è impensabile non avere almeno uno psicologo all’interno del suo team, questo per sottolineare quanta importanza danno alla materia psicologica.
A volte può succedere che la sola psicoterapia non basti ed è necessario un lavoro sinergico con i colleghi della psichiatria.
Nelle fasi acute di profonda sofferenza psichica, non è raro che lo psicologo possa suggerire al paziente di strutturare parallelamente un percorso farmacologico con uno psichiatra affinché si riesca a lavorare al meglio.
Psicoterapia e psichiatria si trovano così a stringersi per mano con un obbiettivo comune: il benessere del paziente.
Andare dallo psicologo fa bene
Non ci sono controindicazioni ad un percorso psicologico o psicoterapeutico.
Bambini, adolescenti, adulti fino ai più anziani possono solo che beneficiare del trattamento.
Questo non vuol dire che non faccia male.
Non è raro che un paziente riferisca di sentirsi male dopo una seduta o addirittura sentirsi come se “lo psicologo ci avesse rovinato”.
La cura psicologica è un po’ come curare un dente senza anestesia, quindi l’attraversamento del dolore in un percorso curativo psicoterapico è molte volte sinonimo che qualcosa si sta trasformando, che il soggetto sta effettivamente risentendo del trattamento.
Generalmente questo stato di tensione si allenta velocemente fino a far provare al paziente una sorta di leggerezza rivitalizzante.
Non dobbiamo però nasconderci dietro ad un dito.
Così come tanti professionisti commettono degli errori, anche gravi, allo stesso modo può succedere con uno psicologo.
Alcuni pazienti che si trovano nuovamente ad affrontare un percorso hanno avuto pessime esperienze coi precedenti curanti fino ad affermare frasi importanti come lo psicologo mi ha rovinato!
Bisogna informarsi sempre con attenzione quando ci rivolgiamo ad uno psicologo e sapere se effettivamente è in regola e competente.
Un primo passo può essere quello di vedere sul sito dell’albo degli psicologi della propria regione se esso è effettivamente registrato ed abilitato all’esercizio della professione.
Perchè andare dallo psicologo
Perché lo si ritiene necessario.
Sembra una risposta scontata ma non è così.
Ognuno ha una soglia di tolleranza alla sofferenza fisica e psichica differente da un'altra persona.
Può capitare quindi che in un determinato periodo ci si senta eccessivamente tesi, agitati, stanchi, arrabbiati o tristi e proprio nel momento in cui tutto sembra crollare e il mondo ci appare come impossibile da vivere, ecco che lo psicologo può essere la risorsa necessaria per ristabilire l’equilibrio perduto.
L’importante è non giocare a fare l’eroe con la propria vita e non giudicare la richiesta d’aiuto come una sconfitta personale.
A volte chiedere aiuto è la forma di coraggio più grande che un soggetto possa dimostrare.
I costi delle sedute dallo psicologo
Come abbiamo già affrontato in un articolo precedente non ci sono dei costi prestabiliti.
Ogni professionista chiede il compenso che ritiene necessario. Generalmente i costi si aggirano in media intorno ai 50 – 100 euro a seduta.
Noi di Psicodigitale, proprio per far fronte ad un innegabile momento storico, sociale ma soprattutto economico non troppo felice, abbiamo deciso di fissare le sedute dei nostri professionisti ad una cifra inferiore alla media: 40 euro a seduta, e la prima seduta è sempre gratuita.
Questo perché crediamo che tutti debbano avere una possibilità di avvalersi di un sostegno psicologico o un percorso psicoterapeutico e quindi il costo deve essere sostenibile dal soggetto.
Sperando che le risposte possano aver fatto più luce su alcune domande che spesso i nostri pazienti ci e si pongono, vi invitiamo a rimanere aggiornati sui nostri canali social (Facebook e Instagram) per le nostre future pubblicazioni e le rubriche.