Alla scoperta della felicità
Foto di Andre Furtado da Pexels
Questo blog prende origine dai contenuti proposti nel nostro Podcast di Psicodigitale promosso e creato dalle dottoresse Sarah Reale e Miryam Donzelli.
Se vuoi scoprire di più sul podcast puoi trovarlo a questo indirizzo: https://www.youtube.com/@psicodigitale11/videos?view=0&sort=dd&shelf_id=2
Nello specifico qui prendiamo spunto dalla conversazione che le dottoresse hanno avuto su un tema molto importante: la felicità!
Ecco lo scambio di battute con cui introducono l’argomento:
Sarah: ciao Miryam, oggi mi piacerebbe parlare di Felicità e delle strategie per migliorare la nostra qualità di vita
Miryam: Wow, che argomento interessante e importante? Come mai hai scelto proprio questo? Un tema della felicità è molto delicato oggi, soprattutto in relazione alle situazioni geopolitiche, sociali e climatiche attuali, Sarah, cosa significa essere felici ed è possibile esserlo?
Sarah: Mi interessa particolarmente perchè è attuale e presente nella nostra società, ma spesso con un significato quasi epicureo come se essere felici significasse esserlo. sempre in qualsiasi momento e in qualsiasi condizione
In realtà la felicità non è uno stato permanente o un obiettivo da raggiungere a tutti i costi.
È piuttosto un insieme di momenti di significato, soddisfazione e connessione con noi stessi e gli altri. Essere felici significa essere presenti nel momento, apprezzare ciò che si ha e riconoscere che le difficoltà fanno parte della vita, ma non la definiscono. Spesso, confondiamo la felicità con l’assenza di problemi, ma è più legata alla capacità di trovare gioia anche nei piccoli dettagli quotidiani.
Felicità e benessere: parliamoci
Dopo aver esplorato come il concetto della felciità sia stato affrontato da diversi filosofi e psicologi, Miryam e Sarah tentano una sintesi collegando questa emozione al concetto più astratto di benessere e di come esso possa dipendere da “come ci parliamo e raccontiamo”:
Miryam: Quindi dalle teorie sia filosofiche prima che psicologiche dopo sembra che per affrontare il tema della felicità che assoluta non è raggiungibile, sia invece più opportuno legarlo alla dimensione del benessere. Che ne pensi?
Sarah: Sì cioé della capacità di stare in equilibrio o di ricercare costantemente uno stato di equilibrio tra mente, corpo e ambiente circostante. In uno stato cioé in cui ci sentiamo capaci di affrontare le sfide, trovare significato nella nostra vita e provare soddisfazione. È una condizione dinamica, che cambia e si adatta a seconda delle nostre esperienze e del contesto.
Miryam: Visto che è una situazione sempre dinamica e che cambia costantemente, quali sono le condizioni sulle quali bisogna lavorare?
Sarah: Sicuramente un elemento importante è il ruolo del dialogo interno, sul qual io lavoro molto nella mia professione. Perchè influisce in modo determinante sulla narrazione che costruiamo di noi stessi
Miryam: cosa intendi per dialogo interno?
Sarah: Il dialogo interno è quella voce che accompagna ogni nostra giornata. A volte ci sostiene, altre volte ci critica. Si basa sulle esperienze passate, sulle emozioni e sulle convinzioni che abbiamo sviluppato nel tempo. Questo dialogo non è neutro: influisce su come vediamo il mondo e, cosa più importante, su come vediamo noi stessi. Una narrazione positiva rafforza il nostro benessere, mentre una negativa può alimentare insicurezze e blocchi.
Il linguaggio della felicità
Continuando a esplorare il tema del linguaggio interiore, Sarah e Miryam ci raccontano di come questo sia importante per il nostro benessere e la nostra immagine personale.
Nel podcast è presente anche un aneddoto clinico molto interessante che rimando a chi è curioso! https://www.youtube.com/watch?v=Biw7Z7suY98&t=1s
Miryam: Quanto conta il linguaggio, sia interiore che esteriore, nel plasmare questa percezione di noi e della vita?
Sarah: Conta moltissimo. Le parole che usiamo, sia nella mente che nelle conversazioni, influenzano profondamente le nostre emozioni e comportamenti. Ad esempio, frasi come "Devo sempre farcela" mettono pressione, mentre "Farò del mio meglio" permettono maggiore flessibilità. Anche il tempo verbale ha un impatto: dire "Non sono bravo a parlare in pubblico" è statico e definitivo. Cambiare a "Sto imparando a migliorare nel parlare in pubblico" crea un senso di progressione e possibilità. Inoltre, usare parole positive, come "opportunità" al posto di "problemi", aiuta a vedere le sfide in modo costruttivo.
Questo significa che cambiare il nostro vocabolario interno non è soltanto simbolico, ma ha un impatto concreto su come il nostro cervello elabora le esperienze e reagisce agli stimoli.
Consigli per crescere grazie al proprio dialogo interno
Miryam: Davvero interessante. Ma come si può iniziare a cambiare una voce interna che è critica da anni?
Sarah: Cambiare non è immediato, ma è assolutamente possibile. con delle tecniche specifiche e un percorso non necessariamente lungo.
Miryam: Prima di chiudere, Sarah, quali sono i tuoi consigli finali per chi ci ascolta e vuole intraprendere questo percorso?
Sarah: Con piacere! Ecco cinque suggerimenti pratici per iniziare subito:
Non identificarti con i tuoi pensieri: Ricorda che i pensieri sono solo eventi mentali, non verità assolute.
Visualizza un mentore interiore: Immagina una figura saggia e amorevole che ti supporta e ti consiglia nei momenti difficili.
Prenditi pause mindful: Dedica 5 minuti al giorno a focalizzarti sul respiro o su pensieri positivi. Questo abbassa il livello di stress e favorisce la chiarezza mentale.
Trova ispirazione nella tua storia: Cerca momenti di difficoltà superati in passato e usali come prova della tua forza interiore.
Celebra i piccoli successi: Ogni passo verso un dialogo interno positivo è una vittoria. Non trascurare i progressi, anche se ti sembrano piccoli.
Ecco! Abbiamo concluso con i consigli direttamente proposti dalla dottoressa Reale! Ma non fermiamoci qui, conviene esplorare tutto il podcast di Psicodigitale per trovare altri interessanti argomenti e consigli pratici: https://www.youtube.com/@psicodigitale11/videos?view=0&sort=dd&shelf_id=2